SALA NERO-ARANCIO
incontri al CINEMA NELLE VACANZE
dell'Associazione Culturale Quintiliano

venerdì 13 luglio 2012

Da Sabato 07.07 all'11.08.12 a Palazzo Reale

dal 7 luglio all'11 agosto 2012

PROGRAMMA

LUGLIO
Sabato 7
 Il gattopardo di Luchino Visconti

Martedì 10
Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard

Venerdì 13
2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick

Martedì 17
Quell’oscuro oggetto del desiderio di Luis Bunuel

Venerdì 20
Pulp fiction di Quentin Tarantino

Sabato 21
8 ½ di Federico Fellini

Martedì 24
Velluto blu di David Lynch

Venerdì 27
Il grande dittatore di Charles Chaplin

Sabato 28
Casablanca di Michael Curtiz

Martedì 31
Toro scatenato di Martin Scorsese

AGOSTO
Venerdì 3
Psyco di Alfred Hitchcock

Sabato 4
Guerre stellari di George Lucas

Martedì 7
A qualcuno piace caldo di Billy Wilder

Venerdì 10
Mystic River di Clint Eastwood

Sabato 11
Non ci resta che piangere di M. Troisi e R. Benigni

In caso di maltempo le proiezioni saranno annullate e recuperate nei giorni 14, 17 e 18 agosto.

Appuntamenti segnalati da
 

martedì 10 luglio 2012

Mercoledì 11.07.12 ore 18.35

Cinema Centrale

Via Carlo Alberto, 27 - Torino. Telefono: +39 011 540 110  mappa» 
di Gabriele Niola   (mymovies)
La vita, le dichiarazioni, la musica, le donne, i figli, l’impegno e le contraddizioni del più grande e riconosciuto interprete della musica reggae giamaicana. Attraverso le dichiarazioni di quelle che, di momento in momento, sono state le persone a lui più vicine, Bob Marley viene descritto e raccontato da chi lo conosceva con pochissimi ancoraggi all’oggettività di dati, numeri o fatti documentati.
Quella che gira intorno a Bob Marley è una storia priva di misteri ma colma di bugie. Quelle dello stesso cantante (spesso incline a dichiarare ciò che gli era più comodo), quelle delle sue mogli (in lotta l’una con l’altra, vista la tendenza di Rastaman alla poligamia segreta) e quelle dei molti amici d’infanzia e adolescenziali (più inclini al mito che al racconto). Di tutti questi contributi eterogenei Kevin MacDonald fa l’uso migliore: ne trae un dipinto espressionista invece che impressionista. Non usa i singoli puntini per ricostruire una figura grande e precisa, ma ampie pennellate che sfalzano le prospettive e non coincidono necessariamente le une con le altre, ottime per comunicare sensazioni e sentimenti.
Il risultato è il feeling della fine degli anni ‘60 nella baraccopoli di Trench Town o quello degli anni ‘70 a Kingston, del Marley re del mondo del reggae ma anche del Marley fine politico, che accetta di diventare spalla dei Commodores (quando era all’apice della sua fama) per conquistare il mercato del pubblico afroamericano fino a quel momento sembrava indifferente al reggae, o che rifiuta di prendere il colore di uno dei due partiti giamaiacani che tanto lo hanno corteggiato.
Le due ore (piene ma anche lunghe) di Marley dividono il film in due parti distinte. La prima, centrata sulle discussioni con i parenti più anziani (tutti in vita!) e quella galleria di freak rastafariani che erano gli amici d’infanzia, è piena di un umorismo volontario e involontario che spiega più d’ogni altra cosa quale fosse il brodo culturale d’emarginazione in cui è cresciuto Bob Marley. La seconda, più centrata sul decennio di produzione di dischi, piena di dietro le quinte e aneddoti sul Marley ricco e famoso, svela il lato più cinico, egoista e competitivo di un uomo che ha avuto 11 figli da 7 mogli in circa 15 anni e voleva fermamente conquistare qualsiasi mercato discografico.
Per questo MacDonald, anche al netto di un documentario non perfetto, merita stima, perchè di fronte ad una delle più grandi icone di sempre non ha chinato il capo ma con rispetto ha indagato pensando al pubblico e non al protagonista. 

Appuntamento proposto da
Il SYMPOSIUM avverrà in un locale scelto al termine del film

martedì 3 luglio 2012

Mercoledì 04.07.12 ore 20

CROSSROADS: More di Barbet Schroeder. Cinema Massimo Torino, 4 luglio 2012 (replica lunedì 9 luglio)

ore 20.30, Sala Tre



Indicazioni di contatto:
Luogo: Cinema Massimo Torino  Telefono: 011 8138 574   Web: http://www.museonazionaledelcinema.it/ 

Il Museo Nazionale del Cinema presenta mercoledì 4 luglio 2012, alle ore 20.30, nella Sala Tre del Cinema Massimo, il film More di Barbet Schroeder. In replica lunedì 9 luglio, alle ore 16.00. Ingresso: 6.00/4.00/3.00 euro.

Debutto alla regia dell’iraniano Barbet Schroeder, More è la storia semplice e lineare della progressiva dissoluzione di Stefan, della sua discesa nella dipendenza dalle droghe e della conseguente escalation nella perdita di freni inibitori. Presentato al Festival di Cannes del 1969, è una piccola epopea della decadenza giovanile, che si snoda fra Parigi e Ibiza, procedendo per stadi e sostanze successive, e impregnandosi sensibilmente della cultura hippy dell’epoca: costumi libertini, sessualità libera, estasi dei sensi e poetica della dissoluzione. Realizzato nel 1969, il film è divenuto ben presto un cult movie per due ragioni principali: la soundtrack composta dai Pink Floyd e il percorso accidentato nelle sale. Pur essendo in lingua inglese, fu poco visto in Inghilterra e negli Stati Uniti, ottenendo molto più credito nel resto dell’Europa, soprattutto in Francia.

Barbet Schroeder
More
(Francia 1969, 116’, col., v.o. sott. it.)
Intensa e tormentata storia d'amore tra il tedesco Stefan e l’americana Estelle nell'Ibiza di fine anni Sessanta, meta abituale di chi cercava vacanze a scopo psichedelico. Lei introduce lui agli eccessi del piacere e alle droghe, ma il risultato è tragico. Affresco onirico e drammatico di un viaggio senza regole nel mondo della droga, con inevitabile epilogo tragico. Il film è interamente accompagnato dalla colonna sonora dei Pink Floyd, commissionata dallo stesso regista e pubblicata nell'album omonimo, presente nella discografia ufficiale della band. Schroeder ha modellato la storia sul mito di Icaro dove Estelle rappresenta il sole. Il film, presentato al Festival di Cannes, divenne subito un film culto grazie anche alla colonna sonora, scritta ed eseguita dai Pink Floyd, direttamente coinvolti nel progetto dallo stesso regista.
Proiezione digitale HD
Sc.: Barbet Schroeder, Paul Gegauff; Fot.: Nestor Almendros, Fran Lewis; Int.: Klaus Grunberg, Mimsy Farmer, Heinz Engelmann.

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